“Pensa alla salute”: è un’espressione comune. Ma ci pensiamo davvero? È facile farci caso quando è minata da qualche malattia, o da qualche valore alterato nelle analisi che ci fa allarmare. Eppure sarebbe molto più facile pensarci prima, con il mai usurato concetto di “prevenzione”.
Per prevenire, però, occorre sapere come muoversi, e qui il discorso rischia di farsi più complesso. Se il Sistema Sanitario Nazionale si occupa di curarci, il concetto di salute non può essere delegato esclusivamente ad esso, in quanto è importante che ognuno di noi, in quanto componente attivo di una società, sia consapevole di ciò che significa avere uno stile di vita sano per prevenire le malattie. Dobbiamo, quindi, essere “educati” alla prevenzione prima di ammalarci: è questo il concetto di educazione sanitaria. Un concetto che si discosta da quello di educazione terapeutica, che è invece correlato ai principi base trasferiti a chi deve gestire una malattia da cui è affetto, o per evitarne le eventuali recidive.
La salute: un concetto in divenire
Prima di educarci alla salute, è importante capire cosa sia la salute. Si tratta, infatti, di un concetto che cambia a seconda del periodo storico e culturale. Se all’inizio del secolo scorso la salute veniva intesa come “assenza di malattia”, con l’avvento di una maggiore attenzione al benessere e ai diritti sociali, ha cominciato a farsi strada un concetto più olistico basato su uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” (OMS, 1948).
Per raggiungerlo, tuttavia, è necessaria la partecipazione attiva del cittadino, a cui dev’essere trasferito un bagaglio di conoscenze per prendersi cura di sé: è questa la cosiddetta promozione della salute, definita dalla Carta di Ottawa già dal 1986.
La prevenzione salva la vita
Evitare abitudini scorrette può fare la differenza: in Europa l’obesità, la sedentarietà e il fumo di tabacco sono responsabili del 90% dei decessi e dell’80% delle spese sanitarie per curarne le conseguenze. Senza dimenticare, ovviamente, l’esposizione all’inquinamento, ai rischi che si corrono a lavoro e all’appartenere a categorie socio-economiche più svantaggiate che hanno un più difficile accesso alle cure e, prima ancora, all’educazione sanitaria.
Educazione sanitaria: quali obiettivi
Se si deve educare il cittadino a prendersi cura di sé, è necessario agire su più fronti. Innanzitutto occorre puntare sulle conoscenze: bisogna trasmettere informazioni e istruzioni che facciano sì che ogni persona che le acquisisce sappia, almeno teoricamente, cosa fare. Ad esempio, insegnare quali sono le conseguenze negative del fumo di tabacco o dell’abuso di alcool è un modo per mettere al corrente gli individui su ciò che i loro comportamenti potrebbero provocare sul loro organismo.
In secondo luogo, è necessario anche insegnare a mettere in pratica questi comportamenti, facendoli diventare reali nella vita quotidiana. Ad esempio, consigliando di rifiutare le offerte di sostanze stupefacenti, o dare linee guida concrete per mettere in atto un’alimentazione quotidiana corretta e per scegliere lo sport che fa al caso proprio.
Come fare educazione sanitaria
L'educazione sanitaria può essere realizzata attraverso diverse modalità e coinvolgendo vari attori:
- Scuole e università. Includere lezioni sulla salute nei curricula scolastici e universitari.
- Campagne di sensibilizzazione. Utilizzare media tradizionali e social media per diffondere informazioni sanitarie.
- Materiali educativi. Distribuire brochure e creare contenuti online.
- Workshop e seminari. Organizzare eventi pubblici e gruppi di supporto.
- Programmi di prevenzione. Offrire screening sanitari e promuovere le vaccinazioni.
- Consulenze individuali. Utilizzare visite mediche per educare i pazienti.
- App per la salute. Sviluppare app per monitorare la salute e prevenire le malattie.
- Telemedicina. Fornire consulenze a distanza.
- Programmi di salute pubblica. Sostenere iniziative per affrontare problemi di salute comuni.
L'obiettivo di tutto questo? Far crescere la nostra percezione della salute, migliorare la conoscenza, stimolare la consapevolezza e spingerci verso il cambiamento: solo così possiamo prendere decisioni più consapevoli e trasformare i nostri comportamenti per il meglio.
E non dimentichiamo il supporto prezioso dei Camper Sanitari del Progetto Assistenza 4.0! Grazie a questi strumenti innovativi, l'educazione sanitaria può raggiungere anche le comunità più remote, portando conoscenza e sostegno dove serve di più.
Quindi, via libera alla consapevolezza, alla conoscenza, al cambiamento: questo è il semplice ma più importante segreto per una vita più sana e felice.